Questa edizione delle Quattro Stagioni rimane ancora oggi una delle più atmosferiche delle innumerevoli versioni sul mercato (più di 100!!!). E la ragione non ha solo a che fare con la lettura dei Sonatori della Marca Gioiosa…
L'incisione della Divox fu realizzata con un set up microfonico molto semplice. Basandosi sul modello della DENON (due microfoni soli) il bilanciamento strumentale ne risulta ravvicinato e cattura così molte sfumature che rimangono spesso nascoste quando la presa del suono è concentrata troppo sull'ensemble.
Poiché la formazione dei Sonatori rimane ridotta, l'impiego di solo due microfoni omni in un eccellente ambiente come quello dell'incisione, permette al dettaglio di emergere serenamente grazie anche a una scena che crea il giusto rilievo tra ensemble e voci interni.
L'ottimo bilanciamento ci permette di sentire bene le variazioni di dinamiche così importanti nelle partiture di Vivaldi: in termini musicali sono i passaggi dove la musica varia da un livello dinamico a un altro, o da più forte o meno forte. Più sono precisi, cioè veloci e timbricamente giusti, più l'espressione musicale ne esce corretta.
Per esempio, nell'Estate, la tempesta viene descritta con archi quasi impazziti nelle loro escursioni dinamiche per sottolineare la violenza delle raffiche di vento e pioggia (ascoltate la traccia 6 del CD cliccando sul questo link).
Qui non solo l'impianto, ma soprattutto la registrazione, deve catturare questo momento, ovvero la fisicità dell'esperienza d'ascolto. Quando manca non si ‘sente’ il messaggio del compositore.
L'incisione originale fu fatta su formato DAT (16bit/48Khz) ed è la prova che non bisogna avere accesso a 10.000 bit per ricreare una fotografia sonora convincente: basta avere ingegneri del suono che sanno fare il loro mestiere.
Pierre Bolduc
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